Regia: Checco Zalone
Genere: commedia, avventura, drammatico, sentimentale
Attori principali: Checco Zalone, Souleymane Sylla, Manda Touré, Nassor Said Birya, Alexis Michalik, Arianna Scommegna, Antonella Attili, Gianni D'Addario, Nicola Nocella, Sara Putignano, Diletta Acquaviva, Maurizio Bousso, Barbara Bouchet e Nicola Di Bari
Paese di produzione e anno di uscita: Italia 2020
Sceneggiatura: Checco Zalone, Paolo Virzì
Musiche: Checco Zalone, Antonio Iammarino, Giuseppe Saponari
Produttore: Pietro Valsecchi
Trailer del film:
Trama: Spinazzola, cuore delle Murge pugliesi. Checco rifiuta il reddito di cittadinanza e apre un sushi restaurant ma, dopo l'entusiasmo iniziale, fallisce miseramente e decide di fuggire dai creditori e dal fisco "là dove è possibile continuare a sognare", ovvero in Africa, dove si improvvisa cameriere per un resort esclusivo. Lì incontra Oumar(Suoleymane Sylla), cameriere con il sogno di diventare regista e la passione per quell'Italia conosciuta attraverso il cinema di Pasolini. Improvvisamente in Africa scoppia la guerra e i due sono costretti a emigrare, anche se Checco non punta all'Italia ma ad uno di quei paesi europei in cui le tasse e la burocrazia sono meno pressanti che nel "bel paese". A loro si uniranno la bella Idjaba(Manda Touré) e il piccolo Doudou (Nassor Said Birya), chiamato come il cane di Berlusconi. Riusciranno i nostri eroi a portare a termine il grande viaggio da clandestini?
Commento: Bisognerebbe partire un pochino dalle retrovie, se vogliamo parlare di questo film che ha suscitato scalpore tra il pubblico italiano. Allora, diciamo che tutto è iniziato con la diffusione su Youtube della canzone "Immigrato" che ha funto anche da trailer del nuovo film di Checco Zalone(qui sopra la potete trovare). Ci tengo a dire, tra l'altro, che ho avuto la fortuna di vederlo in azione proprio a Roma, nel mentre che stava girando una delle tante clip per questo trailer (per chi ci vive, l'ha girata a piazza Orazio Marucchi la quale, se cercate su Google Maps e osservate attentamente i dintorni, noterete che si trova vicino viale XXI Aprile, a pochi chilometri di distanza da Piazza Bologna! - la scena, se contiamo anche quella iniziale in cui si vede il titolo del film sul cuscino, è la quarta e, se stoppate, io mi trovavo sul marciapiede in alto a sinistra - non ci sono per davvero, ma ero lì mentre riprendevano!). Comunque, chiusa questa parentesi, io non so se vi era stata una maggioranza o una minoranza di persone a dare il via a quello che sto per dire, però sono iniziate a girare online notizie che parlavano di Checco come un presunto razzista/fascista! Come se quella canzone era stata vista come un qualcosa di discriminatorio! Sì .... anche io l'ho pensata allo stesso modo all'inizio! Anzi, per chi ancora lo pensa non ha effettivamente tutti i torti! Quello che poi mi ha un po' sviato è che il nostro Checco ha dichiarato, dopo l'uscita del video, di non essere né razzista né fascista, ma che aveva semplicemente preso l'argomento dei migranti dai paesi come l'Africa e ne aveva fatto una specie di satira, prendendo quella che è la realtà e raccontandola con un pizzico di comicità, proprio come poi ha fatto nel film. Aggiungo che lui stesso in un intervista si è dichiarato al pubblico come "primo vero migrante" in quanto ha vissuto parte della sua vita in questo modo (non perché è nato in Africa, ma per la vita che ha passato). A tal proposito, vi lascio il link dell'articolo in fondo al commento da cui prendere spunto, perché personalmente non ne sapevo niente di tutto ciò. Ora, parlando della pellicola, ammetto che se paragonata agli altri film di Checco Zalone, già "Quo vado?" e "Sole a Catinelle" se la mangiano. Forse anche "Cado dalle nubi"! Però, secondo me, alla fine non mi è sembrata così male. E' un film che piazzo tranquillamente al terzo/quarto posto tra tutti e cinque i film che il nostro comico pugliese ha fatto. Perché, bene o male, il film non solo è riuscito a farmi ridere, ma presenta alcune scene con cui lo stesso Checco cerca(anche se a volte, magari, non ci riesce pienamente) di toccare lo spettatore: quando insegna al bambino nero a nuotare e quando canta nel bus con tutti gli africani potrebbero essere degli esempi. Certo, non nego che qualche scena lascia un po' in imbarazzo; infatti, per dirvene una, il finale stesso è un esempio classico di momento imbarazzante, specialmente perché inaspettato (faceva ridere, però ....... ceh, mi sembrava di essere in Mary Poppins) - (scusate lo spoiler, ma dovevo dirlo!) Ma, tutto sommato, sono abbastanza soddisfatto di questo quinto film in cui stavolta l'attore stesso veste anche i panni del regista, cosa che nemmeno avevo notato! Speriamo che possa uscire in futuro un sesto film con Checco Zalone protagonista, però, magari, fatto un pochino meglio, in quanto qui, ahimè, non ci troviamo ai livelli di "Quo vado".
Link di riferimento:
https://www.vanityfair.it/show/cinema/2019/12/23/checco-zalone-immigrato-film-tolo-tolo